Laghi di Plitvice bis

Ho iniziato a scrivere qui nell’estate 2014, dopo una vacanza che includeva anche i famosi laghi di Plitvice in Croazia. Quest’anno ci siamo messi a pianificare la vacanza al giugno. La pressione e la pericolosità del virus diminuiva, si parlava di aprire le frontiere e noi abbiamo iniziato a pensare dove passare 2 settimane. Abbiamo considerato Spagna, Croazia, Grecia, Malta e Cipro. A metà dell’agosto, quando già eravamo in viaggio, le prime quattro sono finite sulla lista rossa. Alla fine, dopo tanti dubbi, si è deciso di andare in Croazia. Per andare in Grecia e a Malta, bisogna prendere l’aereo, e quest’opzione non ci sembrava molto sicura: c’è tanta gente stretta in uno spazio relativamente piccolo. A Spagna siamo già andati una volta in macchina, ma la distanza comunque è notevole, almeno per me. Il fatto è che non mi piace guidare molto a lungo. In Croazia si arriva in 6, 7 ore e a qui tempi sembrava molto più sicura rispetto alla Spagna. Addirittura, si mi ricordo bene, era uno dei paesi europei meno infettati. Capivamo che questo potrebbe essere un problema perché se tutti ragionano come noi, li troviamo tutti là, con l’inevitabile conseguenza di avere un’esplosione dei contagi. Ed è successo proprio questo.

Visto che sono sul tema della pandemia, finisco il racconto relativo. Siamo entrati in Croazia senza alcun controllo. Ho visto che ad alcune macchine italiane hanno chiesto di mostrare che hanno un alloggio prenotato (ho visto pezzi di carta che autisti mostravano agli ufficiale della frontiera), ma noi siamo passati senza alcuna specifica richiesta: abbiamo mostrato le carte d’identità e siamo stati liberati in 30 secondi. Subito si sentiva che è un’estate diversa: mancava il traffico. Di questo non ci siamo lamentati per niente. Anche le altre cose mostravano che la presenza dei turisti è molto minore rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda la sicurezza, ci siamo trovati abbastanza bene. Ci sembrava che anche là rispettano le regole base: le distanze e le mascherine negli spazi chiusi. Da nessuna parte si trovava la solita folla dei turisti. Anche girando per le cittadine si trovavano parecchie persone mascherate. Se veniva un visitatore da un altro mondo, poteva pensare che è in corso una gigantesca operazione terroristica.

Abbiamo programmato di fare un giro, dormendo dove ci capita. Per il controllo alla confine avevamo una prenotazione per albergo fasulla: era vera, ma abbiamo disdetto 2 giorni prima di partire. Non pensavamo mai di stare in un posto per 12 notti, La destinazione era al sud della costa e potevamo sempre dire che siamo diretti là, con qualche giorno di ritardo per problemi familiari (tutto inventato in anticipo). Non è servito per niente. Meno male, perché non sono molto bravo a raccontare delle bugie.

Si è deciso di rivisitare i laghi di Plitvice. Sapevamo anche come entrare gratuitamente… Questa volta non ha funzionato. La strada era sbarrata circa 5 chilometri prima dell’entrata e abbiamo preferito pagare che fare una camminata aggiuntiva di 10 km (5 andata e 5 ritorno). Meno male, pochi turisti, il posto per parcheggiare si è trovato senza problemi (anche in ombra), alla cassa abbiamo perso pochi minuti ed ecco ci dentro il parco nazionale. L’entrata non è proprio a buon prezzo; siamo su oltre 20 euro, a persona. I Croati non hanno deciso di diminuire il prezzo per attirare più visitatore. La giornata era splendida, la temperatura perfetta (c’è tanta acqua che raffredda anche l’aria) e non c’era la folla che abbiamo trovato 6 anni fa. Ultima volta dovevamo aspettare circa mezz’ora per prender un panino ed una bibita. Ricordandosi di quel inconveniente, ci siamo fermati nel paese vicino e abbiamo comprato il cibo e le bevande (avevamo uno zaino termico). Anche se questa volta le code per la ristorazione non c’erano, ci è piaciuto ancora di più sedersi su una panchina per riposare e mangiare. Il panino era farcito con un ottimo salume croato, un po’ piccante e molto saporito. Dopo il pasto una lattina di fanta è scivolata giù proprio bene,

Ci siamo sdraiati 15 minuti sulla panchina in legno. Tra le foglie di un albero che ci offriva l’ombra passavano pochi raggi di sole. Soffiava una leggerissima brezza e si sentiva mormorio delle numerose cascate e ruscelli che ci circondavano. Un’esperienza bellissima, quasi spirituale. Purtroppo, non tutto è andato benissimo. Dopo il riposo ci siamo raccatti in un bar per prendere un caffè e probabilmente là, la mia moglie ha dimenticato il cellulare. Poco tempo dopo il caffè voleva scattare qualche foto (è appassionata della fotografia) ma il cellulare non c’era. Siamo tornati al ber, ma il cellulare non c’era. A prescindere dal dispiacere di perdere un cellulare con tutte le foto già fatte nei giorni precedenti e dover ricomprare e risistemare uno nuovo, questo episodio ha avuto l’effetto anche su questo articolo. La cosa più bella sui blog sono le fotografie che accompagnano il testo. Per il sopra esposto episodio, qui non ci sono le foto. Da quando mia moglie a comprato il cellulare, io ho smesso a portarmi dietro la macchina fotografica. Sono più comodo senza e lei decisamente scatta meglio. Qualcuno direbbe che potevo fare con il mio cellulare. Ragazzi, mai avuto uno e spero di non averlo mai.

Laghi di Plitvice bisultima modifica: 2020-09-11T18:01:23+02:00da webanca
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