Siete stupidi

Siamo contemporaneamente tutti simili e diversi. Ci piacciono le cose che si assomigliano oppure quelle differenti. Si potrebbero fare un lungo elenco delle assomiglianze e delle differenze che si uniscono e separano. Per quello ho sempre pensato che la tolleranza verso gli altri gusti e piaceri è molto importante e ci permette di andare avanti in modo più disinvolto. Io non sono molto suscettibile su quello che dicono o pensano (chi sa cosa pensano) di me. Cerco di prendere tutto con una certa filosofia. Alla fine della storia, si tratta di parole che feriscono, ma non si sa perché. C’è una cosa che mi piace un po’ di meno: quando mi dicono che sono stupido. Nessuno me lo dice in faccia, ma lo sento spesso in modo intrinseco. Se dici una cosa che è ovviamente una fesseria, e pretendi chi io ci creda, mi ritieni stupido.

Siete stupidi, ci dicono i nostri politici quasi quotidianamente e ancora molto più frequentemente durante il periodo elettivo e la crisi del governo. In questi giorni siamo alla crisi. Poco più di un anno fa si è riuscito a fare un governo improbabile, cosiddetto governo gialloverde. Qualche giorno fa è caduto. Il primo ministro, il signor Conte, si è dimesso per un profondo disaccordo con il ministro degli interni, nonché il capo politico della Lega. Io ero in ferie, al mare, all’estero. Non seguivo la televisione, ne leggevo i giornali. Inoltre, niente connessione con Internet. Sono le mie regolo della vacanza, per trascorrerla bene e rilassato. Comunque, non mi ricordo come, sono venuto a conoscenza del fatto che c’è una crisi del governo aperta dalla Lega. Il primo giorno in ufficio, ho chiesto ai colleghi di spiegarmi brevemente cosa è successo. Loro ripetono le cose che sono scritte e riportate dai media. Uni sostenevano che la crisi era aperta perché il M5S si è messo a trattare con il PD perché volevano cambiare il partener con il quale condividono il potere e che la lega ha ritirato la fiducia dopo questo tradimento. Gli altri invece dicevano che la colpa è tutta della Lega che voleva sfruttare il proprio consenso tra gli elettori per rinforzare la propria posizione nel governo condiviso, oppure puntare sulle nuove elezioni e su un governo autonomo loro.

Ho sentito il discorso con il quale il premier si è dimesso, e sembrerebbe tutta colpa di quelli verdi. La replica invece ha dato il torto a quelli gialli. Entrambe le ipotesi avevano i punti forti e quelli deboli. Va be, alla fine siamo rimasti senza un governo e ci si dà da fare per fare uno nuovo. La facilità con la quale è uscita l’ipotesi giallorossa conferma in parte l’ipotesi che i contatti c’erano anche molto prima di questa catastrofe politica. Ma lasciamo perdere, perché se continuo con questa parentesi non ci arriverò mai al punto che volevo commentare e al quale si riferisce il titolo.

Entrambi i partiti fieramente dichiarano che vogliono fare il governo non per loro interesse, ma per salvaguardare i nostri interessi. Beati noi che abbiamo i politici che ci vogliono tanto bene. Dopo sono iniziati uscire fuori i punti irrinunciabili. Hanno iniziato quelli del PD con i 5 punti. Riepilogo tutti e cinque in un punto solo: la luna gira attorno al mondo. Cavolo, sono tutti d’accordo perché è un’ovvietà. L’unica cosa che non si capisce cosa si dovrebbe fare con questo punto programmatico: non è un programma, è un fatto, fattuale, come direbbe Feltri. Dopo sono usciti 3 punti, sempre da parte del PD, a i 10 punti del Movimento. Dopo si sono inventati anche lo slogan per il nuovo esecutivo: il governo di svolta. Vi ricordo che quello precedente era denominato di cambiamento. Visto che il mio processore mostra anche i sinonimi, ho fatto la verifica: in effetti sono due sinonimi.

Un santone guerrieroAlla fine, sono arrivati al punto che io sento dirmi che sono stupido. Uno dice: il premier uscente deve essere riconfermato. L’altro dice: non se ne parla, dobbiamo dare la discontinuità al nuovo governo. Ragazzi, e io pensavo che vogliono fare qualcosa per noi. No, iniziano con due postulati, opposti tra di loro. Praticamente si ricattano tra di loro. Forse è una scusa nel caso di insuccesso: io ho chiesto questo e lui non ci stava. Ma se si vuole fare qualcosa insieme, si collabora, si sforza di trovare i punti in comune, non si ricatta a vicenda. Il nome di premier è una cosa secondarie; è importante quello che fa il governo e questo dipende dalla (buona) volontà dei contraenti. Qui ci vorrebbe un santone per salvarci.

Siete stupidiultima modifica: 2019-08-26T17:03:53+02:00da webanca
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