Un altro anno

Da un po’ più di un mese che siamo entrati in un anno nuovo. Questo è caratterizzato da una cera simmetria; è composto da due 20, uno davanti ed uno dietro. Se osserviamo le singole cifre, abbiamo 2 due e 2 zeri. A questo punto mi viene idea di giocare 2 e 20 per ambo su tutte le ruote. Dovrei controllare che non siano già usciti, visto che l’anno già scorre. Sono in molti a chiedersi come sarà quest’anno? Come tutti gli altri: per qualcuno buone, per l’altro cattivo. Al livello globale non si aspettano le sorprese positive; da anni non ci sono. Le cose globalmente vanno sempre peggio. Lo standard personale quasi in tutto il mondo ha iniziato a scendere, da anni. Le guerre e gli scontri non mancano mai, ma ultimamente sembrano intensificarsi. Quest’anno avremmo anche un altro coso da considerare: il coronavirus. Come anche tutte le altre cose che ci circondano, anche questo è made in Cina.

Fino a qualche giorno fa stavamo relativamente tranquilli, ma dopo è scoperto un caso: due coniugi cinesi, in viaggio di noze in Italia, sono finiti in ospedale in quanto infetti dal virus. Uno ascolta le notizie e sente che quelli facevano parte di un gruppo (c’è già una possibilità che dentro il gruppo qualcuno si ha preso una dose), che hanno visitato le varie città, tra le quali anche Milano (dove abito io) e comincia a pensarci meno positivi. Passano 2 o 3 giorni e inizi a dimenticare il caso, ma ti dicono che quelli stanno peggiorando. Malati è una cosa, ma morti è molto peggio: sarebbe una conferma della pericolosità. Si fanno le misure di sicurezza, i controlli agli aeroporti e blocco di traffico con la Cina. Ma non tutti che provengono da Cina usano i voli diretti. A volte fare uno scalo, diciamo a Dubai, permette di risparmiare dei soldi e questo non dispiace a nessuno.

6 cavalli per anno nuovo

Qualche giorno fa la proposta delle regioni del Nord di mettere in quarantena per 14 giorni (il periodo di incubazione) gli alunni delle scuole che sono tornati da Cina. La comunità cinese è ogni giorno più numerosa ed i loro figli sono già una bella percentuale nelle nostre scuole. Quelli del governo dicono che non se ne parla, che quelli del Nord sono razzisti e che le misure già previste sono sufficienti. I giornali della sinistra sparano a zero su questi brutti bastardi di destra, poco centristi. Gli hanno messo nella scatola ancora una volta. Quelli di destra usano sicuramente meglio certe cose per la propaganda. La proposta ha una sua logica e chi vuole guardare la realtà in faccia lo capisce. Mettere qualche decina di migliaia di ragazzi in quarantena e sospenderli dalla scuola a un suo costo e danneggia il programma scolastico.

Ma se per caso, compare un caso, si salvano centinaia e migliaia. Si salvano almeno dalla malattia, ma si salva forse anche qualche vita. Se per caso succederà una cosa di genere, quelli della Lega si prendono alle prossime elezioni il 45%. Quelli dall’altra parte scompaiono. Se non succede niente, tra 2 giorni si dimentica tutto. Chi vince? Il centrodestra! Semplicemente, sono più creativi. Non ci sono dubbi a proposito. La cosa meno piacevole è il fatto che sono anche più disonesti. Un po’ creano, un po’ rubano e il risultato finale è un bel, grande zero. Purtroppo, spesso si arriva anche ai numeri negativi. Quelli della sinistra non riescono a creare niente, ma sono più onesti e rubano meno. Pertanto, non cambia niente.

L’altro ieri è iniziato il festival di Sanremo. Visto che in TV c’era soltanto un film guardabile, ma che avevo già visto non tanto tempo fa, ho deciso di sbirciare le faccende di festival. Prima cosa che ho visto, ho iniziato un po’ tardi, era il primo ospite: Tiziano Ferro. Ha cantato “Volare”. A me piace, ma quella prestazione era brutta. Dopo due ore ha cantato anche un’altra, ancora peggio. È un bravo cantante, ma quelle canzoni, probabilmente richieste dalla direzione per omaggiare i vecchi tempi, sono fuori dalle sue corde e dai suoi sentimenti, dalla sua espressione. Ho sentito che c’era anche la terza performance, alla fine della quale ha iniziato a piangere. Per fortuna, non l’ho vista.

C’erano anche loro: Romina e Al Bano. Auto festeggiamento, ma alla fine si è scoperto che sono anche in gara (probabilmente hanno finito i soldi). La canzone sembra uno di quelli tormentoni d’estate e rischia anche di piazzarsi bene (anche vincere?). Il Sanremo non può passare senza tanti interventi patetici. Ci ha pensato una delle vallette che ha raccontato la storia sulla violenza sulle donne. Amadeus bravo, ma vecchio, come una capra.

Mi è piaciuta invece Rita Pavone. Sempre una figura storica, ma nel suo modo fresca e piena di energia. L’unico che ha spiccato fuori dal coro, che ha divertito un po’, era Achille Lauro. Qualcosa di diverso, di coinvolgente, di futuristico (esagero) ci voleva. La sua nonchalance ci voleva per togliere le nubi e la polvere da questa manifestazione. Ieri ho evitato questa tortura e avevo visto un film di fantascienza; non era gran’ che, ma meglio del Festival. Sicuro!

Un altro annoultima modifica: 2020-02-06T16:51:20+01:00da webanca
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