Vacanza, Virus e Talebani

All’inizio dell’agosto sono andato in ferie con il virus e quando sono tornato ho trovato i talebani. Si vede che il virus è passato di moda e che nessuno se ne interessa più. Mi ricordo l’anno scorso. Mai una vacanza più bella. A metà dell’agosto le strade erano vuote, c’erano a disposizione tutti i posti sulla spiaggia che vuoi, non c’era folla nelle città e potevi sederti dove vuoi, senza prenotare. Un paradiso terrestre. Tutto quello grazie al virus. La gente era spaventata ed è rimasta a casa, e io mi sono goduto la vacanza come un riccio. La situazione era molto migliore rispetto a quest’anno allo stesso tempo, ma la gente aveva paura. Ora sono stati convinti a farsi vaccinare e che non sono più in pericolo. La gente è ingenua e si beve tutto che gli altri dicono. Non si accorgono che i numeri sono molto peggiori di un anno fa. Quest’anno la vacanza era un disastro. Per ore stavo fermo nelle code sulle strade, i valichi di frontiera e i caselli. Le macchine erano più numerose rispetto al numero dei chicchi di riso. Non si trovava un posto dove parcheggiare la macchina, anche se ero pronto anche per il parcheggio a pagamento. Non c’era posto per un piccolo cuscino sulla spiaggia, figuriamoci per un asciugamano e un ombrellone. Non vado da nessuna parte senza ombrellone: mi piace il mare, ma non mi piace stare al sole. Mi brucia e non mi sento a mio agio. Ecco perché sempre mi porto dietro quell’ombrello estivo che crea almeno un po’ di ombra in cui posso nascondermi dai raggi cocenti del sole. Il mio augurio è di riportare in vita la vecchia variante di Covid; questa nuova, indiana, non fa più paura a nessuno, quindi non posso godermi la vacanza.
Mentre sto in ferie non guardo la TV, non leggo i giornali, non ho uno smartphone (non ne ho mai avuto uno), quindi non mi informo in nessun modo. Dai, a dire il vero, quante volte accendo la radio in macchina e ascolto le notizie. Quindi in tempo reale, come si dice comunemente oggi, ho sentito che i talebani avevano conquistato l’intero paese in appena 10 giorni. Non ricordo come sia andata l’occupazione dell’Afghanistan 20 anni fa, ma sono sicuro che gli occupanti avevano messo qualcosa di più. Ho sentito il presidente americano, quello piangente, affermare che hanno dato tutto alle forze regolari afgane: l’addestramento, le armi e gli stipendi, ma che non potevano dare loro la volontà di difendere il loro paese. In seguito, ho saputo che l’esercito regolare non riceveva lo stipendio per un paio di mesi (alla fine molti hanno disertato, e alcuni sono addirittura passati dalla parte opposta), che gli americani si occupavano della custodia delle armi, e quando sono partiti, nessuno più sapeva come mantenere gli elicotteri. I talebani hanno corrotto generali e colonnelli, e quando è arrivato il loro turno sono semplicemente entrati a Kabul, la capitale, senza fatica e senza alcuna resistenza. Cosa stanno facendo lì adesso, non ne sono sicuro. Ci sono varie notizie a riguardo e non so più a chi credere.

Una foto dalla vacanza 2021

 

Torno al presidente americano, quello piangente. Vorrei sapere se le sue lacrime sono venute così spontaneamente o se i suoi consiglieri gli hanno consigliato di piangere per conquistare gli americani. In effetti, non so quale sia la variante di queste due quella peggiore. La primo mostra la debolezza di una persona, e la secondo indica la corruzione e l’insincerità della stessa persona, e la politica in sé. Al momento dell’attentato all’aeroporto e del suo discorso, io ero già a casa, quindi ho guardato tutto direttamente in televisione. Non sono un suo fan, ma mi sono un po’ commosso guardandolo. Un vecchio che piange in pubblico; non è un bel vedere. In realtà ci ho pensato un po’ e in un certo senso non mi è chiaro perché lo biasimano. Prevenire un attentato non è facile se non sai che sta per avvenire. Non è che gli attentatori mettano un annuncio sul giornale e dicano quando e dove lo faranno. Non vedo nemmeno dove sia la sua responsabilità in tutto questo; sono più responsabili i servizi di intelligence e sicurezza. Un’altra cosa: l’intero evento in qualche modo non mi sembra molto chiaro nemmeno per le altre cose. Prima c’erano un’autobomba e un kamikaze, poi due kamikaze e infine uno solo. Uno che riesce a uccidere 200 persone, è un po’ strano per me. Mi viene anche in mente che è tutto in qualche modo messo in scena, non so perché e come, ma ho qualche sospetto al riguardo.

Mentre guardavo Joe Biden a parlare, sulla radio andava in onda Jimi Hendrix e la sua canzone Hey Joe. All’improvviso mi è venuta l’ispirazione e ho scritto due righe del testo, da aggiungere alla canzone originale:

Hey Joe, hai le pistole nelle mani
Ma le possiedono anche i talebani
Hey Joe, ti guardo e temo
Che sei diventato un po’ scemo.

Ciò che mi ha disgustato di Biden è stata la sua successiva dichiarazione che avrebbe ucciso i responsabili dell’assassinio. Quando ho visto il telegiornale alla nostra televisione, non potevo crederci: devono averlo tradotto male. Sono andato al giornale americano per controllare e nella sua dichiarazione originale c’è scritto la parola “kill”. Se ha detto prenderli e punirli, dai, è normale; sono colpevoli di molte vite perse. Ma usare la parola uccidere, in pubblico, davanti ai giornalisti e al mondo intero… Per quanto ho capito, è un cristiano piuttosto devoto, e i cristiani non uccidono le persone, almeno se si aggrappano a ciò che Cristo ha detto e insegnato. Mi sembra che la sua mente stia svanendo e che lui stia blaterando. È una condizione molto pericolosa; dopotutto, è il presidente di uno dei paesi più potenti del mondo, quindi se volesse uccidere dei terroristi lì, non sono sicuro che potrebbe pensare di lanciare una bomba, una forte, in qualche paese che ha fatto qualcosa di sbagliato, secondo lui. Un’altra cosa in tutta questa storia mi ha incuriosito: come intende uccidere il kamikaze che si è fatto saltare nella folla all’aeroporto?

Vacanza, Virus e Talebaniultima modifica: 2021-08-29T17:26:24+02:00da webanca
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