Il giorno dopo

Il giorno dopo desertoIeri era domenica delle elezioni. Mi sono svegliato tardi, come al solito. Per il pranzo ho portato la famiglia in un ristornate dove fanno un ottima cassoeula. In aggiunta una buona bottiglia di vino e il dessert composto da 3 dolci. Ottimo! Il prezzo un po’ più alta, ma il posto è fantastico, siamo come ambiente, che come qualità di cibo e pertanto quelli euro in più hanno un suo perché. Per tornare a casa guidava la figlia. Da poco abbiamo acquistato una nuova macchina ed era l’occasione che lei la provasse. Anche il tempo era bello. Dopo la neve ed il freddo dei giorni passati, finalmente si è affacciato il sole per salutarci. Tornati a casa siamo andati a votare. Non è mai successo prima, ma questa volta ci siamo beccati una coda notevole. La curiosità è che i maschi erano almeno 5 volte in meno rispetto alle donne. Così io ho dovuto aspettare circa 15 minuti mentre la moglie ci ha messo quasi tre quarti d’ora.

Al ritorno a casa ho guardato la televisione, mi sono fatto la doccia e ho buttato qualcosa nello stomaco: il pranzo era abbondante, perciò ho mangiato poco. In prima serata abbiamo visto Il mediterraneo, uno dei mie film preferiti. Guardavo quei soldati sperduti su un’isola greca, rilassati, ognuno con le sue passioni, circondati di qualche bella femmina; a me sembrava un paradiso. Sono arrivale le 11 di sera. Il momento atteso a lungo, ma con dovuta pazienza: più aspetti, più te lo godi. Dopo le prime proiezioni la notizia coinvolgente era un ottimo risultato, oltre il 30%, del movimento 5 stelle.

I sorrisi smaglianti dei loro leader. “Adesso tutti devono passare da noi, perché noi contiamo.” Più del 10% in più rispetto alla successiva forza politica. Ma il nuovo sistema di voto è complesso e le sole percentuali non dicono tutto, perché c’è anche la parte uninominale. Alla fine, guardando i seggi effettivi (ancora non del tutto definitivi al momento di questa scrittura) se si prendono i duo partiti e si sommano i seggi, nessuno arriva al numero occupato dai cinquestellisti. Per la camera, la somma tra la Lega ed il PD è 119+107, cioè 206 seggi, mentre i 5S hanno 235. Considerando il senato e sommando la Lega e la FI si ottengono 59+49 = 108 seggi, mentre i 5 stelle hanno conquistato 114.

Ma presto si scopre anche un’altra verità, meno visibile in quanto bisogna fare le somme. In effetti, il polo di centro destra ha anche un terzo partito, quello dei Fratelli d’Italia. Aggiungendo le loro sedie, il centro destra sorpassa i 5S. Lo stesso succede anche nella camera. Il vincitore delle elezioni questa volta è la coalizione di centro destra. La vincita c’è, ma non anche la maggioranza sufficiente per formare il governo. Anche se sono stati i più amati degli Italiani, i pentastellati rischiano una grande delusione; potrebbe succedere che non contino proprio niente perché c’è un’altra via più semplice che porti al governo. In effetti tutto è andato secondo le previsioni preelettorali. L’unica eccezione era la pesantezza dell’attesa sconfitta del PD.

Adesso tutti giocano a indovino. Come si formerà il nuovo governo. Stando alle dichiarazioni durante la campagna, e se tutti mantengono la parola, non ci sarebbe un’altra via che tornare alle urne. Ma siamo in Itali e siamo tra i più creative del mondo, pertanto io sono quasi convinto che si troverà una maniera per ottenere una maggioranza in parlamento. Come? Non lo so, ma mi ricordo un vecchio proverbio che dice: quando no sembra esistere una soluzione, si realizzerà quella che è la più probabile. Al centro destra mancano 64 voti nella camera (da 252 devono arrivare a 316) e 24 nel senato, differenza tra 134 ottenuti e 158 richiesti per la maggioranza. Non è poco, ma sento che riusciranno a farlo. Hanno anche una certa esperienza (ed anche qualche condanna a proposito) nel far passare gli altri nelle proprie file. Non sono nemmeno tanto sicuro che la Lega avrà la possibilità di esprimere il proprio candidato premier: tra loro e la Forza Italia c’è una differenza di 17 e 10 parlamentari, rispettivamente nella camera e nel senato.

Tornare alle urne non conviene a nessuno. Difficile che il risultato si sposti più di tanto e non sei nemmeno sicuro di essere rieletto nel prossimo turno. Non si lasciano perdere 14 mila netti al mese così facilmente. Molto meglio fare qualche compromesso o/e trasloco che rischiare una altro scontro elettorale. L’unica alternativa che mi gira in testa sarebbe un governo i 5S e il PD. I numeri tornerebbero, anche se quello nel senato supera il minimo di un seggio solo. Ma ci sono delle dichiarazioni di alcuni esponenti di spicco del PD che non escludono questa possibilità. La condizione necessaria sarebbe comunque che Renzi lasci la presidenza, e questa sembra sempre più probabile. Ci sono alcuni analisti politici che espongono questa tesi e il mio sentimento mi dice che potrebbe essere anche veritiera.

Sono un appassionato commerciante con le valute estere e subito dopo le prime proiezioni mi sono collegato con la mia piattaforma Forex per vedere se ci sono delle conseguenze sul mercato finanziario. In effetti l’apertura della borsa è praticamente contemporanea con l’inizio delle trasmissioni dei dati sui primi sondaggi. Niente! Anzi, l’euro si è leggermente rinforzato verso le altre valute. Teniamo conto del fatto che lo stesso giorno la Germania ha risolto il loro problema della governabilità, un evento positivo per la nostra valuta comune. Anzi, sembra più importante delle nostre elezioni incerte. Stamattina, il giorno dopo, c’è una lieve flessione, ma potrebbe essere dovuta a molte altre cose. I mercati finanziari se ne fregano di noi oppure si sono abituati che da noi c’è sempre fuma, ma dell’arrosto non si vede mai niente.

Il giorno dopoultima modifica: 2018-03-05T15:54:46+01:00da webanca
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