Agosto

Pieno agosto. Siamo verso il mezzogiorno. E’ la mia ora. Mi sveglio tardi, bevo un caffè ed eventualmente sfoglio il giornale, se qualcuno l’aveva comprato. Dopo prendo la macchina e vado in spiaggia. Dimenticavo, sono in Croazia. La spiaggia di oggi e di quelle popolari, abbastanza affollate. E’ un sabato e mi aspettavo di peggio. Occupo un mio spazio in una posizione gradevole e mi do da fare. Infilo il bastone del ombrello (di quelli buoni, Made in Italy) nel ghiaietto. Oggi non dovrebbero esserci dei problemi; il vento non c’è. Già con una brezza un po’ più forte, la mia protezione vola via e si rischia di fare del male a qualcuno che si trova vicino. Apro la mia sedi di plastica, di quelle basse e leggermente inclinate; una miscuglio tra una sedia ed uno sdraio. Molto comoda ma anche adatta per leggere. Mi tolgo i vestiti e rimango in costume da bagno. Un po’ di crema solare non guasta. Mi siedo e tiro fuori la mia prima collazione, qualcuno lo chiamerebbe già il pranzo.

Una specialità locale di origini turche; il burek. E’ una specie di focaccia al formaggio. Tutto accompagnato con uno yogurt da bere. Ottimo! Una sigaretta e prendo il libro che leggo quest’estate. Un bel mattone di 900 pagine. Mancano ancora circa 200. Si chiama Shogun e parla del Giappone durante il periodo del medioevo, quando sono arrivati i primi europei, prima di tutti i portoghesi. Molto interessante con tanti dati riguardanti la storia e la cultura del paese del sole nascente. Leggo con tanto piacere per un’ora e dopo lascio il libro. Un’altra sigaretta e il mio occhio gira per la spiaggia.

Però, la prima cosa dalla quale mi accorgo, uscendo dal mondo orientale, è il rumore. Nel sottofondo la musica proveniente dal bar che si trova 10 metri dietro di me. Le canzoni un po’ datate, proprio quelle che piacciono a me. Le grida di gioia dei bambini che giocano in acqua, si spruzzano, chiedo da mangiare alle mamme. La gente che parla ad alta voce al telefono. Tre signore immerse nell’acqua fino all’ombelico che sparlano appassionatamente; non sento cosa dicono, ma dalle loro espressioni è tutto chiaro. Qualche coppia dei giovani che si sbaciucchia. Altere persone immerse nella lettura, silenziose. La maggioranza sdraiata sugli asciugamani per prendere il sole, che picchia bene. Ogni tanto girano per uniformare il colore. Mi sembrano come i wurstel sulla griglia.

Bar Bunga-Bunga in Croazia
Un altro oretta per la lettura e siamo arrivati al due di pomeriggio. E’ il momento per sfruttare il bar che si trova dietro. Mi alzo e mi dirigo verso esso. Adesso me ne accorgo che ha un nome scritto sulla tenda che lo sovrasta: Bunga Bunga. Le nostre tradizioni e la nostra cultura si diffondono in tutto il mondo. Le sedie si quelle alte, da bar, con gli adeguati tavoli, sempre alti. Non è che riesci proprio a sdraiarti, come in una sedio normale, ma va benissimo. Non ci sono camerieri, pertanto vado al banco, pago e prendo una birra croata. Mi piazzo su una sedia in ombra. La birra è troppo fredda per il mio gusto (quando ero più giovane, non era mai troppo fredda). Prolungo l’attesa del primo sorso per avere una temperatura perfetta. Alzo il bicchiere, lo appoggio sulle labbra e lo inclino verso di me. Il liquido dorato scivola nella mia bocca e poi prosegue il suo viaggio verso basso. Ma che meraviglia!

Dopo mi sono fatto ancora qualche ora di lettura. Dimenticavo, ho fatto anche due bagni. La temperatura del mare era ideale. Ne troppo bassa (che ti taglia il fiato) ne tropo alta (non riesci nemmeno a rinfrescarti). Verso le 6 il sole iniziava a scendere. Le ombre si allungavano ed i colori diventavano più intensi. Sul cielo sono comparse alcune nuvole, quella grandi, bianche, innocue in quanto non portano pioggia, come gioielli che rimbelliscono il panorama. Una giornata rilassante. Quasi perfetta!

Agostoultima modifica: 2016-09-02T11:40:45+02:00da webanca
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