Plitvicka jezera

laghi di plitvice

I laghi di Plitvice sono una metà relativamente vicina a noi Italiani; si trovano a circa 3 ore e mezzo da Trieste. Se quelli di Slovenia sistemassero un po’ la loro parte della viabilità, ci si andrebbe anche 30 minuti prima, ma loro non vogliono farlo per non agevolare il turismo croato. Non soltanto che non c’è un’autostrada con più corsie, ma l’asfalto è talmente usurato e fessurato che la guida diventa quasi un rally sulle strade sterrate. Ed è anche un continuo accelera – frena per la presenza dei numerosi paesi dove la velocità è limitata a 50 km/h. E se non la rispetti, ti aspettano dietro l’angolo quelli in uniforme e ti fanno una multa salata, con tanto piacere. Quel pezzo di strada avevo già assorbito qualche giorno prima di visitare probabilmente il più bel parco naturale croato; a conferma il fatto che è sotto la tutela dell’UNESCO.

Stavo con mia moglie dai suoi genitori che sono originari da quelle parti e hanno una seconda casa all’interno della zona allargata del parco. Mia moglie tutti gli hanno dice di volere rivisitare le Plitvice, ma io sono meno entusiasta. Il posto è strabello, non ci sono dei dubbi, ma come tutti i posti turistici presenta degli inconvenienti. Il parcheggio per i visitatori e enorme, ma non è facile trovare il posto, specialmente se arrivi tardi: visto che io sono in vacanza, non mi alzo presto. Dopo devi fare la coda per acquistare il biglietto, almeno una ventina di minuti. E l’entrata quest’anno costa 25 euro. Sarebbe caro in Italia, figuriamoci là. Vista la grande affluenza, loro sfruttano l’occasione. Ma mia moglie ha avuto l’informazione d’oro di un suo parente che ci ha permesso di evitare tutte le rogne sopra descritte.

cascata grande

Si va dalla parte opposta rispetto alle due entrate principali; per quelli che vengono dalla direzione di Italia c’è anche una trentina di chilometri in meno da guidare. Si passa per la vecchia strada sulla quale ad un certo punto si trova la sbarra. Si parcheggia e si prosegue a piedi. Non c’è nessun divieto di passaggio per i pedoni e non c’è nessuno che ti fa pagare il biglietto. Da quel punto in 35 minuti a piedi, in leggera discesa, già accostando i laghi ed ammirando la loro bellezza, si arriva ad un ristorante del parco dove si fermano anche i trenini con i quali i turisti stanchi si spostano. Ma quel primo pezzo è quello che mi è piaciuto di più. Forse non è il più interessante e coinvolgente, ma è il più tranquillo. Una passeggiata di mezz’oretta, circondati dalla bellezza della natura pura ed intatta, incontrando soltanto 3 altre copie di turisti (una era ovviamente italiana), è impagabile.

Dal ristorante abbiamo seguito i percorsi indicati in quanto ci siamo trovati a pieno titolo dentro la parte più bella del parco. Non abbiamo usato i mezzi (trenino e barca) visto che non avevamo biglietto e non sapevamo se è richiesto o meno. Ma comunque è più bello fare tutto a piedi. Le passerelle sopra l’acqua sulle quali si cammina danno una sensazione fantastica, di volare, di fluttuare sopra l’acqua purissima e trasparentissima. I numerosi pesci stanno sotto nell’ombra, aspettando anche qualche pezzettino di pane dai turisti (anche se in effetti è vietato).

E nella zona bassa le cascate, a centinaia. Piccole, medie, grandissime. Tutta una collina dalla quale scende una tenda d’acqua, tra gli alberi e le piante verdi. I fiori di tutti i colori. Ma anche tanti turisti, un po’ troppi per il mio gusto, ma non puoi avere le bellezze del mondo per te stesso, mi stavo consolando. Le passerelle non sono molto larghe e spesso si fermano le code nei dintorni delle cascate. Tutti vogliono fare le fotografie, con le loro macchine fotografiche digitali, con telefonini, tablet. E devi aspettare per avvicinarti di più, per raggiungere una posizione più favorevole, dove non ti ostacola il tronco di quell’albero che chiude la visuale. Sette ore indimenticabili, ripulenti, serene. Alla fine delle giornata quella stanchezza piacevole e tante immagini che si ripetono appena hai chiuso gli occhi per addormentati.

Ecco la cartina di Google che indica l’entrata alternativa, gratuita, nel parco. Dalla strada principale si va per il paese che si chiama Plitvicki Ljeskovac, si passa tutto il paese e dalle ultime case rimane ancora un chilometro o due. Alcuni parcheggiano anche dentro il paese e proseguono a piedi questo ultimo pezzo prima della sbarra. A nessuno dispiace risparmiare 50 euro in due, ma la bellezza sta nel fatto che la prima parte della passeggiata è fantastica, senza folla, ma con tanta bellezza e pace spirituale.

Le coordinate della sbarra, il punto fino al quale si può arrivare con la macchina sono: 44.853116 Nord e 15.601058 Est.

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Plitvicka jezeraultima modifica: 2014-11-02T14:55:21+01:00da webanca
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