San Pietroburgo

san-pietroburgo-neva-ghiacciataCinque giorni a San Pietroburgo passati nel scorso mese di gennaio erano tra i più belli che ho trascorso durante un viaggio. Tutti vanno là d’estate, per vedere le notti bianche (e dicono che è bellissimo), ma per me l’associazione principale quando sento la parola Russia è l’inverno, la neve e il freddo. Sentire l’atmosfera di un posto per me è il gol principale. Vedere un grande città sotto la neve (visto che negli ultimi anni da noi quella polverina bianca non scende più dal cielo) è affascinante. La bianchezza da una sensazione della spaziosità, del pulito, dell’immenso. E’ nevicato soltanto per una decina di minuti la prima sera, quando ho ripreso il video, ma la coperta bianca era già molto sostanziosa quando sono arrivato.

E cosa dire del fiume Neva ghiacciato. Mai visto prima una cosa simile. San Pietroburgo si trova sull’estuario di Neva e sono presenti anche molti canale artificiali, tutto congelato. Si vede la gente che passeggia, i genitori che tirano i figli sui slittini, i pescatori che pescano. Questi ultimi sono un immagine veramente pittoresca. Bucano il ghiaccio con una specie di trivella ad elica, manuale. Il foro è molto piccolo, circa 10 centimetri di diametro. Usano una canna cortissima, circa 30 cm e una lenza molto sottile. Si pesca poca roba, di un etto, almeno quello che ho visto io. Il pescato lo lasciano sulla neve e in 10 minuti è già congelato, da portare direttamente nel frigo.

san-pietroburgo-ermitageFare il turista d’invero, cioè fuori stagione, ha alcuni vantaggi. I prezzi dei biglietti aerei e degli alloggi sono quasi dimezzati rispetto al periodo estivo, quello della maggior influenza dei visitatori. L’andata e ritorno con Aeroflot, partendo da Milano, era di soli 200 euro; poco, tenendo conto che su questa tratta non ci sono i voli a basso prezzo. E’ non ci sono le code per visitare i luoghi di maggior interesse, come per esempio il famoso museo di Ermitage, situato nell’imponente Palazzo di Inverno. Anche stare dentro, senza dover aspettare il turno per dare un’occhiata da vicino a un quadro, è una meraviglia.

I primi due giorni era nuvoloso e la temperatura era relativamente alta; è scesa fino a 8 gradi sotto zero. Il terzo ed il quarto giorno si è affacciato il sole per salutarmi, ma il freddo è diventato più intenso: si è arrivato a meno 20. Ero vestito bene, la calzamaglia inclusa, e pertanto non ho sofferto troppo. Comunque, dopo una passeggiata di un massimo di 2 ore, mi fermavo in qualche locale per riscaldarmi e ripartire con nuovo entusiasmo. La città è magnifica, grande e bella. Gli edifici importanti e le facciate ben mantenute. Si possono ammirare vari stili architettonici che rappresentano diverse epoche dello sviluppo della città. No ho viste parecchie, ma questa è una delle più belle e importanti. Sicuramente entra nel top delle mie preferite.

san-pietroburgo-cattedrale-sant-isaccoLe tre cattedrale/chiese più grandi sono stupende e diverse tra di loro. L’imponente cattedrale di Kazan associa un po’ a Roma, con la sua colonnata. La cattedrale di Sant’Isacco è maestosa, dall’esterno ma anche dall’interno. Ma quella che mi è piaciuta di più era la chiesa del Salvatore sul Sangue Versato. Un vera chiesa ortodossa, con le cupole rotonde e dorate; mai visto prima una cos’. L’interno mi è piacito un po’ meno. Tutto molto ricco, con tanti mosaici; un po’ esagerato per i miei gusti estetici.

I mezzi pubblici funzionano alla meraviglia e costano molto poco. Per uscire 30 km fuori città ho impiegato circa 1 ora e due euro. Così mi sono trovato in Tsarskoe Selo (villaggio dello zar) per ammirare il complesso residenziale della famiglia imperiale Romanov. L’edificazione de palazzo ha iniziato l’imperatrice Caterina I, e dopo è stata continuata dai suoi successori, inclusa la Caterina II la Grande. Si possono osservare delle splendide stanze, tra le quali spicca la sala da ballo e particolarmente Camera d’ambra; una stanza completamente rivestita con l’ambra. Il parco intorno era innevato e luccicava sotto i raggi del sole invernale.

Mi sono goduto tanto anche la parte gastronomica del viaggio. Non potevo non provare il famoso caviale Beluga. Molto buono e molto diverso rispetto ai caviali che si mangiano da noi; più cremoso e meno aggressivo come sapore. Visto il prezzo che ho pagato per 10 grammi (50 euro circa) penso di averlo mangiato tre volte: prima volta, ultima volta e mai più. Nello stesso ristorante ho mangiato anche una cotoletta di agnello, uno tra i migliori pezzi di carne che io abbia mai assaggiato. Mi sono piaciuti anche i loro tortellini e ravioli, che sono un po’ diversi rispetto a i nostri, ma molto gustosi. Ho provato i vari tipi di vodka che non si distinguevano più di tanto da quello che si può bere qui da noi, ma in un posto mi hanno servito una fatta da un contadino. Tutta un’altra storia; una bevanda di alto livello.

San Pietroburgoultima modifica: 2016-02-17T16:28:25+01:00da webanca
Reposta per primo quest’articolo