Sarajevo

Sarajevo - BascarsijaSarajevo è la capitale della repubblica di Bosnia ed Erzegovina. Un’entità internazionale poco chiara alle larghe masse. Nei tempi di ex Jugoslavia girava già una barzelletta a proposito: alla domanda, cosa succederà quando si dissolverà lo stato degli Slavi del sud, la risposta era che ci saranno 5 nuovi stati e la Bosnia ed Erzegovina sarà un duty-free. Cavolo! E’ veramente finita così. Tutti dai paesi dintorno vanno là a fare le compere perché tutto costa molto meno. Un pacchetto di sigarette su 2 euro, un litro di benzina 1 euro e il cibo ancora di meno. Semplicemente sei attirato di spendere vista la convenienza della roba. Visto che mi trovavo nelle vicinanze, ho deciso di spendere qualche giorno delle mie vacanze in quella zona balcanica. Ovviamente, la meta principale era la capitale.

Ho visitato parecchie città europee e del mondo e sostengo che Sarajevo, anche se non entra tra le più belle, è una delle più interessanti ed intriganti. Lascia l’impressione e fa anche pensare. Mi sono fermato in un hostel per due notti. Sono stato attirato dalla posizione centrale, a 200 metri dalla famosa Bascarsija che è il centro della città ed il punto di interesse più noto.

Bascarsija è in effetti un mercato, oppure meglio definirlo come una zona artigianale dove si producono e vendono tanti prodotti, partendo dalle ceramiche, ferramenta, abiti ed inevitabile cibo; la zona è piena dei ristoranti. Quando uno si trova là per la prima volta, probabilmente si pone la domanda: ma dove mi trovo? Sembra una città turca, per esempio Istanbul. La Bosnia era sotto dominio turco per secoli e qui si vedono le tracce su ogni passo. Addirittura, quasi tutte le scritte includono anche il nome turco. Mi sono chiesto: ma dopo secoli di sofferenza sotto gli Ottomani, gli amano ancora. Da quello che ho visto, direi di sì.

Sarajevo è una città multietnica con la maggioranza dei Bosniaci, prevalentemente di religione musulmana, tanti Serbi, pochi Croati ed altre etnie. Bosniaci sono storicamente i Serbi e i Croati che durante la presenza Turca, hanno cambiato la religione e sono diventati musulmani. Per una semplice ragione umana; così pagavano meno tasse. Con i secoli passati, hanno iniziato anche ad accettare la cultura turca diventando così un popolo particolare. La loro lingua è praticamente identica al serbo-croato, ma i loro usi sono diventati diversi. E così, passeggiando nelle viuzze strette di Bascarsija vedrette moltissime donne con i foulard (capelli non si devono mai vedere), ma anche quelle con classico burka, che lascia scoperti soltanto gli occhi. Si distinguono spesso anche gli uomini con le lunghe barbe e vestiti tradizionali islamici.

I vari popoli vivevano là per secoli in una convivenza abbastanza civile, ma alla fine del secolo passato è scoppiata la guerra che ha portato nelle tombe oltre 200 mila persone, prevalentemente proprio Bosniaci. Nella città si respira una certa tensione e non credo sia molto facile vivere là. Sono passato vicino ad un edificio austroungarico, molto bello architettonicamente, dove si teneva la mostra sugli orrori commessi dagli Serbi in Srebrenica. Negli annunci che invitavano a visitare la mostra era presente una scritta che diceva più o meno: “… gli orrori compiuti dai criminali Serbi …”. Visto la notevole presenza di questi ultimi tra gli abbittanti di Sarajevo, non credo che vedano di buon occhio quest’espressione. Nessuno si assume la colpa per quello che è accaduto; la colpa è sempre dell’altro popolo o degli altri due.

Per quanto riguarda le cose da vedere, ci sono delle chiese cattoliche d ortodosse, le moschee, una sinagoga che è stata trasformata in museo. Nel quindicesimo secolo molti ebrei si sono trovati qui dopo essere stati cacciati dagli arabi che hanno conquistato una buona parte del Portogallo e dalla Spagna. Sono stati accolti dai popoli che già vivevano nel territorio e addirittura aiutati nel crearsi una nuova vita lontano dalla propria casa. Il sultano Turco perfino li ha aiutati nel costruire la sinagoga.

municipio di Sarajevo

Sarajevo è divisa in due dal fiume Miljacka. Molto pulita con alcune cascata che ravvivano l’atmosfera, specialmente d’estate. Molti ponti collegano le due sponde. Il più bello è uno di recente costruzione, fatto a cappio, ma il più importante è quello dove nel 1918 è stato fatto l’attentato a Francesco Ferdinando, l’ereditario del trono Austroungarico. L’evento che ha provocato la Prima guerra mondiale della quale l’anno precedente si è celebrato il centesimo anniversario. E non è unico evento storico che ha portato Sarajevo nelle cronache dei giornali di tutto il mondo.

Un ponte a cappio

Si notano numerosi edifici nuovi, molti di quali costruiti dopo la recente guerra con gli aiuti dei ricchi paesi islamici; Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Iran. E’ molto imponente l’ambasciata della Repubblica islamica di Iran che si trova sulla sponda meridionale del fiume. Si nota una forte influenza islamica esterna che cerca di rafforzare in questo modo la presenza in Europa.

Sarajevoultima modifica: 2015-09-01T15:59:52+02:00da webanca
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