Sacra di San Michele

sacra-di-san-micheleDi solito si dice che le vacanze estive servono per caricare l’accumulatore, per riprendersi dalla vita e lavoro quotidiano e riprendere con le forze nuove, fresche. Ho dei seri dubbi sulla correttezza della precedente affermazione. Io, comunque, funziono diversamente. Sono come un podista che quando smette di correre per un periodo lungo fa fatica a ritrovare la condizione precedente, si stanca più velocemente. Pertanto io durante le ferie di agosto inizio già a pensare ad una vacanzina piccola da fare a settembre. Breve e vicina, perché i giorni di ferie sono limitati ed anche i mezzi finanziari non è che crescono sugli alberi. Quest’anno, cioè il fine settimana scorsa, ho deciso di fare un week-end solo. Una notte fuori casa aiuta già tanto a pulire la testa dalla quotidianità. La mia compagna è diventata un’esperta nell’organizzazione degli eventi simili. Questo non è strano visto che è anche laureata in organizzazione.

castello-camerletto

Gli 80 euro, la spesa per il pernottamento, la prima collazione inclusa, sono più che giustificati visto che abbiamo soggiornato in un castello nel paese di Caselette, una trentina di chilometri ad ovest di Torino. Un castello vero, parzialmente ristrutturato per la parte dove alloggiano gli ospiti e i proprietari. Per il resto ci vorrà tanta gente che usi i loro servizi per pagare i lavori, specialmente per rifare la facciata. Ma anche così è molto carino. Immerso in un bel ambiente verde, circondato dai boschi e pascoli offre un posto per un riposo sicuro ed indisturbato. Soltanto 2 camere molto spaziose ed una suite, perché il regolamento regionale impone il limite di 3 stanze per i bed & breakfast. Una sala dove si mangia ed un soggiorno molto ampio, con il televisore e tanti libri per gli ospiti che si trattengono più a lungo. Non era il nostro caso.

 

rivoli

 

Prima di arrivarci al castello Camerletto, così si chiama, ci siamo fermati a Rivoli visitando per primo l’omonimo castello che domina la città; è una delle regge sabaude, non del tutto compita. Una stupenda vista in una giornata di sole. Anche il terrazzo dove abbiamo consumato un piatto di pasta è molto bello. Siamo scesi a piedi nel centro storico. Era il primo pomeriggio è le strade iniziavano appena a svegliarsi. Un gelato preso nella gelateria La Romana, uno dei migliori che io abbia mai assaggiato (non scherzo) ed un riposino su una delle panchine sotto gli alberi sulla piazza centrale. Da qui abbiamo proseguito con la strada statale (i pedaggi autostradali in Piemonte mi risultano piuttosto elevati) per Avigliana. Avvicinandosi potevamo godersi la vista sulla principale meta culturale del nostro fine settimana: Sacra di San Michele. Una stupenda costruzione che sporge su una cima laterale del monte Pirchiriano e padroneggia il paesaggio.

aviglianaMa la visita era prevista per il giorno dopo. Così abbiamo fatto una passeggiata sul lungolago di Lago Grande. Dopo un salto nel centro storico di Avigliana sovrastato di un castello, sembra più una fortezza, del decimo secolo. Nel tardo pomeriggio ci siamo trovati nel “nostro” castello e dopo una veloce doccia ci siamo fatti consigliare da Patrizia, la proprietaria, per la cena. Il ristorante l’Ostu del Musine ci ha sodisfatto in pieno. L’ambiente carino, un ottimo cibo (il menu in buona parte è composto dalle specialità locali) ed il personale molto simpatico. Dimenticavo, un’ottima scelta dei vini. Il barbaresco che abbiamo ordinato ha aiutato il nostro ottimo sonno. Di mattina qualche biscotto e dolcetto, tutti fatti in casa, niente merendine e biscotti industriali, e via verso la cima sacra.

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La salita in macchina dura circa 15 minuti e la strada non è molto pendente; non credo superi mai 10%. Quella mattina, era domenica, tanti biciclisti hanno deciso di affrontarla. Si è visto di tutto. Dai vecchiotti che già nei primi 500 metri facevano fatica, fina a quei ragazzi che andavano su con un passo spedito che sembrava una passeggiata. Sono rimasto piacevolmente sorpreso di non aver avuto alcun problema con il parcheggio – soltanto poche macchine e due autobus. Quando siamo tornati, la situazione era notevolmente peggiorata da questo punto di vista e nuovi arrivati dovevano lasciare la macchina qualche centinaia di metri a valle o a monte.

Quando il bosco nel quale si trova il sentiero che porta all’abbazia si è “aperto”, la vista era spettacolare: la sacra abbazia di San Michele ci ha incantato. Massiccia ma elegante, potente ed eterna stava davanti a noi. Comprati i biglietti, abbiamo iniziato l’esplorazione dell’interno. Bello, ma la cosa più affascinante è all’esterno: la vista. I monti che circondano la zona giocavano a nascondino con le nuvole molto basse, la valle di Susa orgogliosamente si protraeva nell’abisso sotto di noi, purtroppo crudelmente tagliata dall’autostrada. Finita la visita verso il mezzogiorno, avevamo ancora un po’ di tempo prima di tornare a casa nostra. Che fare? Cosa visitare?

Siamo finiti nel paese di Novalesa, famoso per avere sul suo territorio l’omonima abbazia benedettina, dedicata ai santi Pietro e Andrea. Una breve visita non ci ha concesso di entrare nella chiesa in quanto eravamo fuori orari previsti dalla visite, ma la bellezza della natura circostante riempita con le numerose cascate ci a ripagato questo viaggetto. Guarda un po’, nel paese c’era la festa della patata, ovviamente quella novalese, molta famosa. Un sacco ci siamo portati a casa, insieme a qualche altro prodotto locale. Ciao Piemonte, alla prossima.

Sacra di San Micheleultima modifica: 2015-01-19T16:56:19+01:00da webanca
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